MOZIONE DELL’ASSEMBLEA DELL’ATENEO DI REGGIO CALABRIA DEL 6 LUGLIO 2010


L’Assemblea di Ateneo dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio
Calabria
convocata, sulla base delle istanze provenienti dalle Assemblee di
Facoltà delle Sedi di Ingegneria ed Architettura e del Senato Accademico
dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, per
testimoniare e ribadire la profonda contrarietà ai contenuti del DDL
1905 ed alle più recenti previsioni di intervento della attuale proposta
di Manovra Finanziaria.

A seguito di un ampio ed articolato dibattito sviluppatosi tra tutte le
Componenti dell’Ateneo che hanno preso parte all’iniziativa
APPROVA LA SEGUENTE MOZIONE

L’Assemblea di Ateneo dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio
Calabria
convocata in data 6 Luglio 2010, in linea con l’ampio fronte di dissenso
espresso dalla mobilitazione in atto in tutti gli Atenei Italiani,
sollevatosi in merito ai contenuti del DDL 1905 – Norme in materia di
Università, di personale accademico, reclutamento e per incentivare la
qualità e l’efficienza del sistema universitario – che il Senato della
Repubblica si appresta ad approvare – ed alle più recenti previsioni di
intervento della Manovra Finanziaria, che pesantemente colpiscono e
ledono la dignità dell’Università del Paese,
CONSIDERATO
– Che il duplice disposto delle norme proposte completa una strategia di
attacco frontale condotto, sistematicamente, in questi anni nei
confronti dell’Università Pubblica Italiana, ridimensionandone la
peculiare missione, basata sulla conduzione di percorsi di alta
formazione, ricerca e trasferimento tecnologico
– Che il DDL 1905, nella sua attuale forma, non consente il rilancio
dell’Università pubblica come Istituzione strategica per il progresso
culturale, sociale ed economico del Paese, anche in funzione della
mancanza di adeguati investimenti a copertura degli interventi previsti
in merito alla qualità del Sistema Universitario
– Che la Manovra Finanziaria, in linea con altri simili provvedimenti
emanati in questi anni, caratterizzati tutti dalla previsione di
consistenti e strutturali tagli al finanziamento degli Atenei pubblici,
oggi comporterebbe
o Una riduzione del FFO per il 2011 pari al 14,9%, non compensato da
risorse liberate dalle cessazioni per pensionamento, con conseguente
impossibilità per gli Atenei di poter chiudere i propri Bilanci e
stanziare fondi opportuni per la Ricerca
o Il mantenimento dei tagli agli investimenti per il Diritto allo
Studio, previsti dalla L. 133/2008, che vanno ad aggravare una
situazione resa già critica dal mancato trasferimento alle Regioni degli
stanziamenti previsti dalla L. 1/2009
o La assoluta mancanza di accesso ai ruoli universitari
o Il peggioramento delle condizioni di trattamento economico dei docenti
e del personale T.A.
CONDIVIDENDO
i contenuti e le forme e della necessaria mobilitazione in atto in tutti
gli Atenei Italiani

APPROVA
– Di dichiarare lo Stato di Agitazione Permanente dell’Ateneo, cogliendo
l’opportunità, in tale condizione, di promuovere utili occasioni di
incontro e dibattito per l’individuazione e l’adozione delle più
opportune, incisive e condivise forme di mobilitazione, utili a
trasferire all’esterno dell’Ateneo la denuncia della grave condizione in
atto e l’espressione di una legittima civile protesta, condotta in
difesa della importante missione sociale dell’Università Pubblica
– Di fare propria la Mozione dell’Assemblea della Facoltà di
Architettura dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
del 1° Luglio 2010, che si allega al presente testo di deliberazione
– Di fare propria la Mozione dei Gruppi di Lavoro degli Studenti della
Facoltà di Architettura dell’Ateneo di Reggio Calabria, istituiti nel
corso dell’Assemblea degli Studenti della Facoltà di Architettura
dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria del 5 Luglio
2010, che si allega al presente testo di deliberazione
– Di richiedere al Rettore la convocazione straordinaria di una seduta
congiunta del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, per
l’assunzione di una pubblica presa di posizione, chiara e decisa, in
merito alle gravità dello scenario delineato
– Di richiedere al Rettore di avviare un canale attivo di confronto con
le Istituzioni Locali per la costruzione di un tavolo di concertazione
volto alla definizione di un quadro di impegni per l’erogazione di
Servizi all’Università
– Di richiedere al Rettore di avviare un attivo canale di confronto con
la Presidenza della Regione Calabria per la definizione di un programma
normativo regionale riguardante il Diritto allo Studio, che equipari
tutte le Università Calabresi
– Di richiedere alle Strutture di Governo dell’intero Ateneo, di
condividere e trasferire con forza, presso le sedi Istituzionali più
opportune, il portato delle seguenti istanze
o Ripristino della Consistenza del FFO al 2008
o L’equa ridistribuzione delle risorse finanziarie derivanti dai cespiti
per cessazione, da valutarsi in funzione degli specifici carichi dei
pensionamenti delle Sedi medesime
o Eliminazione dei Tagli e Sblocco di tutti gli stanziamenti previsti
per il Diritto allo Studio e per la realizzazione di Residenze
Universitarie
o Ripristino della Contrattazione del Personale T.A.
o Trasformazione dell’attuale proposta di sospensione degli scatti
stipendiali della docenza, in un loro congelamento temporaneo, al fine
di limitare i danni di una ipotesi progressiva – estesa nel tempo – e
per uniformare le condizioni di trattamento previste a quelle già
adottate per altri settori della Pubblica Amministrazione
o Esclusione dal provvedimento di blocco degli scatti stipendiali per
docenti e ricercatori con meno di cinque anni di anzianità,
particolarmente penalizzati dall’attuale proposta

L’Assemblea di Ateneo dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio
Calabria

INVITA

tutte le Componenti della Comunità Universitaria dell’Ateneo di Reggio
Calabria: Professori Ordinari, Professori Associati, Ricercatori,
Precari della Docenza e del Personale T.A., Studenti, e Personale T.A.,
di esprimersi pubblicamente ed aderire allo stato di mobilitazione
generale, per dare ancora più forza alle azioni di contrasto che muovono
contro un iniquo coacervo di provvedimenti che tendono oggi a
trasformare unilateralmente e ad indebolire il sistema dell’Università
Pubblica del Paese.

Reggio Calabria, 6 Luglio 2010

ALLEGATO 1

MOZIONE DELL’ASSEMBLEA DELLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA
DEL 1° LUGLIO 2010

L’Assemblea della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi
Mediterranea di Reggio Calabria,
convocata, in adesione alla proposta delle Organizzazioni Nazionali
Universitarie di indire per la giornata odierna, in tutte le Università
Italiane, Assemblee di Facoltà o di Ateneo; per testimoniare e ribadire
la profonda contrarietà ai contenuti del DDL 1095 ed alle ed alle più
recenti previsioni di intervento della attuale proposta di Manovra
Finanziaria;

A seguito di un ampio ed articolato dibattito sviluppatosi tra tutte le
Componenti della Facoltà che hanno preso parte all’iniziativa
APPROVA LA SEGUENTE MOZIONE

L’Assemblea della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi
Mediterranea di Reggio Calabria,
convocata in data 1 Luglio 2010, in linea con l’ampio fronte di dissenso
espresso dalla mobilitazione in atto in tutti gli Atenei Italiani,
sollevatosi in merito ai contenuti del DDL 1095 – Norme in materia di
Università, di personale accademico, reclutamento e per incentivare la
qualità e l’efficienza del sistema universitario – che il Senato della
Repubblica si appresta ad approvare – ed alle più recenti previsioni di
intervento della Manovra Finanziaria, che pesantemente colpiscono e
ledono la dignità dell’Università del Paese,
CONSIDERATO
– Che il duplice disposto delle norme proposte completa una strategia di
attacco frontale condotto, sistematicamente, in questi anni nei
confronti dell’Università Pubblica Italiana, ridimensionandone la
peculiare missione, basata sulla conduzione di percorsi di alta
formazione, ricerca e trasferimento tecnologico
– Che il DDL 1095, nella sua attuale forma, non consente il rilancio
dell’Università pubblica come Istituzione strategica per il progresso
culturale, sociale ed economico del Paese, anche in funzione della
mancanza di adeguati investimenti a copertura degli interventi previsti
in merito alla qualità del Sistema Universitario
– Che la Manovra Finanziaria, in linea con altri simili provvedimenti
emanati in questi anni, caratterizzati tutti dalla previsione di
consistenti e strutturali tagli al finanziamento degli Atenei pubblici,
oggi comporterebbe
o Una riduzione del FFO per il 2011 pari al 14,9%, con conseguente
impossibilità per gli Atenei di poter chiudere i propri Bilanci e
stanziare fondi opportuni per la Ricerca
o Il mantenimento dei tagli agli investimenti per il Diritto allo
Studio, previsti dalla L. 133/2008, che vanno ad aggravare una
situazione resa già critica dal mancato trasferimento alle Regioni degli
stanziamenti previsti dalla L. 1/2009
o La assoluta mancanza di accesso ai ruoli universitari
o Il peggioramento delle condizioni di trattamento economico dei docenti
e del personale T.A.
CONDIVIDENDO
i contenuti e le forme e della necessaria mobilitazione in atto in tutti
gli Atenei Italiani

APPROVA

– Di aderire alla Settimana Nazionale di Mobilitazione indetta, da tutte
le Organizzazioni Nazionali Universitarie, prevista per la settimana
che va dal 5 al 9 Luglio e di Sospendere , per tale periodo, gli Esami
di Profitto
– Di dichiarare il proprio Stato di Agitazione Permanente, fino alla
conclusione dei lavori parlamentari per l’approvazione della Manovra
Finanziaria, cogliendo l’opportunità, in tale periodo, di promuovere
utili occasioni di incontro e dibattito per l’individuazione e
l’adozione, condivisa, di ulteriori forme di mobilitazione
– Di richiedere al Rettore la convocazione urgente di una Assemblea di
Ateneo, per condividere, coralmente e ad una scala più ampia, l’adesione
alla Settimana Nazionale di Mobilitazione, la dichiarazione dello Stato
di Agitazione Permanente nonché la individuazione di ulteriori
iniziative , utili a trasferire all’esterno dell’Ateneo la denuncia
della grave condizione in atto e l’espressione di una legittima civile
protesta, condotta in difesa della importante missione sociale
dell’Università Pubblica
– Di richiedere al Rettore la convocazione straordinaria di una seduta
congiunta del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, per
l’assunzione di una pubblica presa di posizione, chiara e decisa, in
merito alle gravità dello scenario delineato
– Di richiedere alle Strutture di Governo dell’intero Ateneo, di
condividere e trasferire con forza, presso le sedi Istituzionali più
opportune, il portato delle seguenti istanze
o Ripristino della Consistenza del FFO al 2008
o Mantenimento presso le Sedi dei cespiti economici relativi alle intere
retribuzioni per cessazione
o Eliminazione dei Tagli e Sblocco di tutti gli stanziamenti previsti
per il Diritto allo Studio e per la realizzazione di Residenze
Universitarie
o Ripristino della Contrattazione del Personale T.A.
o Trasformazione dell’attuale proposta di sospensione degli scatti
stipendiali della docenza, in un loro congelamento temporaneo, al fine
di limitare i danni di una ipotesi progressiva – estesa nel tempo – e
per uniformare le condizioni di trattamento previste a quelle già
adottate per altri settori della Pubblica Amministrazione
o Esclusione dal provvedimento di blocco degli scatti stipendiali per
docenti e ricercatori con meno di cinque anni di anzianità,
particolarmente penalizzati dall’attuale proposta

L’Assemblea della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi
Mediterranea di Reggio Calabria

INVITA

tutte le Componenti della Comunità Universitaria dell’Ateneo di Reggio
Calabria: Professori Ordinari, Professori Associati, Ricercatori,
Precari della Docenza e del Personale T.A., Studenti, e Personale T.A.,
di esprimersi pubblicamente ed aderire allo stato di mobilitazione
generale, per dare ancora più forza alle azioni di contrasto che muovono
contro un iniquo coacervo di provvedimenti che tendono oggi a
trasformare unilateralmente e ad indebolire il sistema dell’Università
Pubblica del Paese.

Reggio Calabria 1 Luglio 2010

ALLEGATO 2

DOCUMENTO REDATTO DAI GRUPPI DI LAVORO ISTITUITI NELL’ASSEMBLEA DEL 5
LUGLIO 2010
In seguito alle assemblee tenutesi all’interno della Facoltà di
Architettura in questi ultimi giorni è stata fatta un’analisi sia sui
nuovi provvedimenti ché su quelli relativi al 2008 (l.133 in primis),
che continuano a prevedere riorganizzazioni del sistema d’istruzione
pubblico (universitario e non) a costo zero. I continui tagli, l’assenza
di investimenti in formazione e ricerca stanno mandando in
commissariamento prima e privatizzazione poi, buona parte degli atenei,
in modo particolare quelli più piccoli e del meridione.
La cultura, l’alta formazione, la ricerca, continuano ad essere oggetto
di un sistema di privatizzazione che và di fatto a ledere gli articoli 3
e 33 della Costituzione, annullando concretamente il nostro diritto
allo studio, trasformando le università in aziende, i docenti in operai e
gli studenti in clienti, all’interno di un sistema che viene snaturato
rispetto alla sua vera vocazione, dove la cultura diviene una mera merce
di scambio.
È palese come, negli ultimi anni ed in particolare nelle ultime due
finanziarie, settori precedentemente ritenuti “chiave”, come
l’università, la ricerca, la sanità, non siano più considerati tali, ma
esclusivamente come un peso, reparti della spesa pubblica da tagliare,
giustificando tutto questo con una manovra finanziaria “necessaria” a
contrastare la crisi economica mondiale, non comprendendo, come invece
accade nella maggioranza degli altri paesi europei, che bisogna invece
investire realmente in questi campi, le uniche vere risorse per lo
sviluppo futuro del paese.
La “ristrutturazione” finanziaria rafforza il sistema delle autonomie,
negando di fatto la lotta ai baronati, delegittimando il senato
accademico, trasformato in organo consultivo, privo di potere
decisionale, mentre aumentano i poteri di rettore e consiglio di
amministrazione (con il 40 % a partecipazione privata), all’interno di
un’ottica prettamente manageriale ed imprenditoriale, totalmente
estranea al mondo della cultura e della formazione. Il virtuosismo delle
università non viene più individuato nella qualità dell’offerta
didattica, già largamente compromessa, ma nella capacità di far quadrare
i conti, pena ulteriori tagli, commissariamenti e trasformazione in
fondazioni di diritto privato, con conseguenti inasprimento delle tasse e
diminuzione dei servizi.
Senza un ragionato investimento nel sistema universitario pubblico e
nella ricerca, non vi sono possibilità di emancipazione, economica e
culturale, in modo particolare per quanto riguarda gli atenei più
piccoli e del sud Italia, dove le università dovrebbero essere presìdi
di legalità, con un ruolo sociale di fondamentale importanza.
Per questo chiediamo:
– Il ritiro della 133 del 2008 e del ddl 1905;
– Veri ed effettivi investimenti nel sistema d’istruzione pubblica, i
tagli devono invece essere fatti nei confronti delle università private,
assurdamente finanziate come quelle pubbliche, nonostante l’articolo 33
della costituzione e le rette da capogiro per potervi accedere;
– Una reale riforma del sistema universitario, che non si pieghi alla
mercificazione in atto già dal processo di Bologna, ma alla necessità di
un’Università pubblica, laica e di massa.
Per concretizzare la nostra protesta, considerata la scarsa informazione
sia all’interno che all’esterno delle università ci impegniamo a
continuare l’analisi dei provvedimenti, ad organizzare seminari ed
incontri, anche all’esterno dell’ateneo, tramite lezioni ed appuntamenti
accademici in piazze, strade e luoghi strategici, come stazioni, porti e
siti istituzionali.
Chiediamo inoltre agli organi ufficiali dell’università mediterranea una
presa di posizione chiara in merito ai provvedimenti ed agli
avvenimenti di questi giorni ed un pronunciamento sul futuro
dell’ateneo.

Gli Studenti dei GRUPPI DI LAVORO ISTITUITI NELL’ASSEMBLEA DEL 5 LUGLIO
6 LUGLIO 2010

I commenti sono stati disattivati.