Aspettando Napolitano


In occasione dell’apertura dell’anno accademico 2008-2009, ci sarà nell’ateneo della "Mediterranea" la presenza del Presidente della Repubblica; il collettivo non poteva lasciarsi sfuggire quest’occasione, e cercare un incontro per discutere, con il garante della democrazia, i nuovi sviluppi della questione pubblica istruzione, a pochi giorni dall’ approvazione della camera della conversione in legge del decreto Gelmini che, anche se modificato, non rappresenta quella riforma strutturare di cui l’istruzione di ogni ordine e grado ha bisogno.
Non si fa accenno alla questione dei conservatori e delle accademie, che aspettano, da sempre, di vedersi riconosciuto il titolo di studio come attestato di laurea e non come equiparato o equipollente, che risultano solo aggettivi validi sulla carta e non nella realtà…
Ovviamente non essendo una riforma ma una serie di provvedimenti di natura finanziaria, non affronta la questione della qualità della didattica, non si propongono metodi di valutazione, per verificare l’efficienza e l’efficacia della didattica, vengono poste solo delle restrizioni che riguardano sempre e solo il bilancio. Ma non ci si deve meravigliare, in un sistema dove tutto viene quantificato in termini monetari, anche la qualità della didattica viene misurata in soldi risparmiati e non.. in un sitema come il nostro dove si fa passare il P.I.L. come un indice di benessere di una società, assumendo la produzione e quindi il consumo che la genera, come il vero indicatore della felicità di una società.. infischiandosene allegramente della reale qualità della vita, che non può essere misurata in euro!

Su queste basi si articola il discorso che come collettivo vorremmo si facesse con gli studenti prima di tutto e successivamente con le istituzioni. 

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