Comunicato Rete Migranti Reggina


Rete
Migranti Reggina

L’
“Emergenza Ventennale” non è ancora finita

“Schiavitù
del Migrante, Precariato e ‘Ndrangheta:

tre anelli della
stessa catena”

 

Presidio calabrese antirazzista e antindrangheta

19 gennaio 2010 ore 16,00 – Prefettura di Reggio Calabria

 

Il 16 gennaio la Rete Migranti Reggina
si è riunita a Gioia Tauro.

In questa assemblea la
Rete ha voluto ribadire la totale solidarietà e
legittimazione alle compagne ed ai compagni che a Rosarno, così come nella
Piana di Gioia Tauro e in Calabria, si sono impegnati in questi anni, spesso in
modo silenzioso e fuori dal clamore dei media, e che  è intenzionata a dare continuità al proprio
operato  di sostegno materiale  e  di analisi
delle problematiche.

La modalità repressiva con la quale si è intervenuti rischia
di diventare un pericoloso precedente per legittimare future “soluzioni con
ogni mezzo” del conflitto che potrebbe esplodere in altre zone ad alto rischio.
Quello che è accaduto e che ha portato alla ormai famosa “deportazione degli
africani”, soluzione dolorosa ma a nostro parere  in quel momento necessaria per garantire
l’incolumità dei nostri fratelli africani vista la violenta “caccia al negro”
scatenatasi a Rosarno e nelle zone limitrofe, non è che l’anticipazione di
quello che potrebbe accadere in futuro.

La questione dei migranti nel
nostro Paese, e non solo in Calabria, diviene oggi ancora più grave e
pericolosa, alla luce soprattutto delle ultime prese di posizione del Ministro
Maroni che annuncia, senza mezzi termini, vere e proprie esportazioni di massa.

Temiamo fortemente il rischio che
il “metodo Rosarno” diventi un precedente per consentire, o peggio ancora
legittimare, ulteriori derive populiste con altre provocazioni e conseguenti
“ripristini della normalità con ogni mezzo”.

In questa fase, perciò, è necessario che si continui a
lavorare, a Rosarno, in Calabria e in ogni luogo, per costruire un percorso di
crescita verso una cultura dell’accoglienza, dell’integrazione e del rispetto
dell’altro.

Siamo convinti che l’unica via d’uscita sia quella Politica.
In pratica, intendiamo tradurre in realtà questo documento adottando le strade
praticabili:

1)      il
presidio regionale che si terrà Martedi 19 gennaio dalle ore 17,00 per dire NO
allo sfruttamento, alla ndrangheta ed a tutte le forme di razzismo e xenofobia;

2)      la
necessità di avviare un percorso di crescita praticabile nei territori
limitrofi, promuovendo la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione come via
d’uscita rispetto alla deriva violenta, ndranghetista e xenofoba (proiezioni, assemblee,
dibattiti)

3)      In
vista della prossima Assemblea nazionale che si terrà a Roma il 24 gennaio, una
partecipazione della nostra Rete non solo per portare una lettura chiara e
veritiera dei fatti di Rosarno, ma anche per portare in quella sede la piattaforma
condivisa dalla rete nella giornata del 16.

 

I commenti sono stati disattivati.