Dal governo ancora rinvii per le rinnovabili


l Senato ha spostato ulteriormente la data di partenza per l’obbligo
di integrazione delle energie rinnovabili negli edifici di nuova
costruzione causando il disappunto e lo stupore di associazioni
ecologiste e aziende del settore.

Nella Finanziaria 2008 si introduceva a partire dal 1 Gennaio 2009
l’obbligo di integrazione delle energie rinnovabili nella
costruzione di nuovi edifici. Questa è una delle numerose cose positive e
sconosciute che il breve governo Prodi pur nella sua confusione era
riuscito a partorire.

Poi, sappiamo come sono andate le cose, ci sono
state le elezioni e il nuovo governo di centro-destra aveva spostato al
1 Gennaio 2010 l’entrata in vigore di questa legge.

Ora
il 2010 è arrivato, e ancora una volta la legge viene posticipata. Nella
seduta del Senato del 11 Febbraio 2010, infatti, all’interno del
maxi-emendamento cosiddetto "Milleproroghe" è stata inserita una
ulteriore proproga che fa slittare l’obbligo di integrazione delle
rinnovabili ulteriormente avanti al 1 Gennaio 2011.

La sensazione,
ma i segnali ci sono tutti, è quella che delle energie rinnovabili
questo governo non ne voglia proprio sapere; si ritrova lì un
emendamento che di certo non può cancellare perchè sarebbe impopolare,
e allora si limita a spostarlo e rispostarlo.

La misura è
sembrata colma al Comitato di Indirizzo della associazioni
ambientaliste
e del settore industriale delle energie rinnovabili
che ieri hanno voluto scrivere al Presidente della Camera Gianfranco
Fini – forse la personalità politica che finora si è dimostrata più
sensibile a queste tematiche – e a tutti i deputati della Camera stessa,
chiedendo che non venga ulteriormente rinviato l’obbligo di cui abbiamo
appena parlato. Il Comitato, del quale fanno parte diverse realtà, tra le quali
Greepeace Italia, Kyoto Club, Legambiente e il WWF, accompagnano
ovviamente questa loro richiesta con motivazioni valide e condivisibili.
Prorogare ulteriormente questo provvedimento vorrebbe avrebbe delle conseguenze
di carattere economico politico
che ricadrebbero sull’Italia sia a
livello Europeo che più direttamente a livello italiano.

La proroga,
infatti, significherebbe rischiare di non mantenere gli impegni presi a
livello di Unione Europea stabiliti nel pacchetto Energia-Clima, per cui
il 17% dei consumi finali di energia dovranno al 2020 essere
coperti da fonti rinnovabili e ricadere quindi nelle sanzioni
conseguenti a questo comportamento.

Ma non solo, la proroga
significherebbe una nuova battuta d’arresto per un settore in grande
espansione che ovviamente rappresenta il futuro e che entro il 2020 si
prevede dovrebbe creare 250.000 nuovi posti di lavoro (diretti e
indiretti) e un incremento del PIL superiore all’1,5%.

Chi ci
legge con frequenza sa che "sostenibilità" e "PIL" sono due
termini che normalmente tendiamo a criticare, ma sono anche i termini
che questa politica capisce e in base alla valutazione dei quali
potrebbe muoversi e prendere decisioni di buon senso.

Così qui,
nel promuovere l’appello del Comitato di Indirizzo, ribadiamo le loro
motivazioni che si appellano a questi due termini che noi vogliamo
intendere come leva attraverso la quale far comprendere che non è solo
per i problemi climatici e ambientali che affliggono il Bel Paese
che questa ennesima proroga è insensata, ma anche perchè banalmente e
concretamente è economicamente controproducente.Vi proponiamo ora l’Articolo della Finanziaria 2008 del Governo
Prodi che introduceva l’obbligo delle rinnovabili nelle nuove
costruzioni.

Articolo 1, comma 289 della Finanziaria 2008289. All’articolo
4 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6
giugno 2001, n. 380, e successive modificazioni, il comma 1-bis è
sostituito dal seguente:

«1-bis. A decorrere dal 1 gennaio
2009, nel regolamento di cui al comma 1, ai fini del rilascio del
permesso di costruire, deve essere prevista, per gli edifici di nuova
costruzione, l’installazione di impianti per la produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale da garantire una produzione
energetica non inferiore a 1 kW per ciascuna unità abitativa,
compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’intervento. Per i
fabbricati industriali, di estensione superficiale non inferiore a 100
metri quadrati, la produzione energetica minima è di 5 kW".

Segue il testo della lettera del Comitato d’Indirizzo al Presidente
della Camera e ai deputati.

Al Presidente della Camera dei Deputati
Gianfranco Fini
Agli Onorevoli della Camera dei Deputati
Gentile Presidente e Onorevoli,
apprendiamo con stupore che nella seduta dell’11 febbraio 2010, con l’approvazione in Senato del
maxi-emendamento al Dl 194/2009 “Milleproroghe”, è stata introdotta una nuova proroga, dal 1
gennaio 2010 al 1 gennaio 2011, per l’introduzione nei regolamenti edilizi comunali dell’obbligo di
integrazione delle energie rinnovabili nella realizzazione di edifici di nuova costruzione.
Ritenendo necessaria un’azione coerente per rispettare gli impegni assunti nell’ambito delle vigenti
politiche energetiche europee, è nostra convinzione che l’ennesima proroga dell’obbligo per
l’impiego delle fonti rinnovabili nella realizzazione dei nuovi edifici, introdotto con l’articolo 1,
comma 289 della Finanziaria 2008, determinerà un sicuro e non giustificato elemento di ritardo per
il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal pacchetto Energia-Clima al 2020 (17% dei consumi
finali di energia coperti da fonti rinnovabili). Questo comporterà un grave danno al nostro Paese,
non solo per le sanzioni a cui dovremo fare fronte, ma in particolare per la battuta d’arresto inflitta
a quelle forme di sviluppo economico-sociale sostenibili che il settore delle fonti rinnovabili e della
green economy in generale sta perseguendo (al 2020: creazione di almeno 250.000 nuovi posti di
lavoro diretti e indiretti nel settore, contributo all’incremento del PIL superiore all’1,5%).
Per questo, invitiamo i rappresentanti della Camera dei Deputati ad adoperarsi affinché nell’esame
del Dl 194/2009 “Milleproroghe” venga ripristinato il contenuto dell’articolo 1, comma 289 della
Finanziaria 2008 a partire dal 1 gennaio 2010.
I membri del Comitato di Indirizzo:
AIEL
ANEST
ANEV
APER
ASSOLTERM
ASSOSOLARE
FEDERPERN
FIPER
GIFI
GREENPEACE ITALIA
GSES
ISES ITALIA
ITABIA
KYOTO CLUB
LEGAMBIENTE
WWF
Roma, 22 febbraio 2010

fonte( http://www.qualenergia.it/UserFiles/Files/al-Presidente-Camera-Deputati_22feb2010.pdf)

 Fonte: http://www.terranauta.it/a1850/energie_alternative/dal_governo_ancora_rinvii_per_le_rinnovabili.html

 

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