Speciale NoPonte – Come siamo ridotti?


 

 
 
 

 

 

Questo
articolo vuole dare spazio al lato meno evidente della lotta dei
movimenti contro quella speculazione che promette assurde colate di
cemento di cui nessuno ha bisogno quando ci sono una vera infinità di
proposte di investimento utili e costruttive.

Il riassetto
idrogeologico dei territori, la bonifica delle innumerevoli terre
segnate dallo scarico illegale di rifiuti tossici e molto pericolosi;
in aspromonte, come nel cosentino, a Crotone e chissà dove ancora. Si
potrebbe ipotizare una reale bonifica dei nostri mari, per lo meno dai
“rifiuti più ingombranti per la sanità pubblica”; d’altronde come non
immaginare un sistema di fogne funzionanti e acqua corrente per la
Sicilia, pubblica e non salata per Reggio Calabria ?

Queste
sono delle grandi tematiche che apparentemente si legano poco con la
costruzione del Ponte ma che in realtà ne subiscono pesantemente i suoi
influssi negativi. Perchè? Per il semplice fatto che se ci sono 4 lire
(ci sono 4 lire??) nelle casse pubbliche e si spendono per un ponte
che, risulta ancora sprovvisto di progetto definitivo approvato,
difficilmente prenderà seriamente il via tutto il resto delle opere di
cui abbiamo veramente bisogno.

Molto più concrete saranno le
ville ai caraibi di chi in questi trent’anni di truffa si è arricchito
enormemente alle spalle di questo progetto faraonico e alla faccia
nostra.

LiberaReggio.org si è trovata più volte a raccontare e
descrivere disagi quotidiani della una vita sullo Stretto. Tematiche
meno complesse, probabilmente, di quelle legate all’acqua o alle grandi
speculazioni finanziarie e mafiose. Vivendo la realtà, ci siamo
semplicemente limitati a descrivere ciò che vediamo intorno a noi.

Qualche volta, anche con l’aiuto di lettori attivi che ci hanno segnalato alcuni disagi enormi.

Una
strada che dovrebbe collegare un importante centro di aggregazione
giovanile e sociale con una parte del quartiere di Acciarello (Villa
San Giovanni) non asfaltata e completamente allagata da una strana e
preoccupante schiuma bianca di cui non si conosce la provenienza, e
dunque la responsabilità, che copre tutto il manto stradale ogni volta
che piove.

Incrocio
tra via Soccorso e Viale Aldo Moro, ogni volta che piove più di un
quarto d’ora tutta la zona si allaga per decine di centimetri di
altezza dell’acqua. Acqua che in realtà non è acqua ma è fogna, con
tutto quello che comporta avere un vero lago di fogna in mezzo ad una
zona ad alto tasso abitativo in piena città. Il problema, dopo essere
stato più volte segnalato dai cittadini della zona non è mai stato
risolto, lasciandolo così all’inesorabile incancrenimento, dal quale
probabilmente non uscirà mai…

Questa
volta sono una serie di scatti a raccontarci qualcosa di “bello” di
Reggio. Una semplice passeggiata sul “kilometro più bello d’Italia” con
un occhio un minimo attento potrebbe farti riscoprire una serie
importante di stati di abbandono generale. Anche una struttura molto
importante per delle ricerche dell’università Mediterranea viene
lasciata all’incuria, senza neanche un cartello che descriva ai
cittadini quanto può essere importante quella piccola struttura che è,
però, molto arruginita e dissestata.

I
fortini di Pentimele noi reggini li conosciamo tutti. E ogni volta che
si sale lissù quello che si vede è uno spettacolo straordinario. Quello
che c’è sarebbe altrettanto spettacolare se solo non fosse abbandonato
alla totale incuria e indifferenza, un tesoro del genere abbandonato
così.. Ma d’altronde noi siamo professionisti in questo, addirittura
Ecolandia ad Arghilla, estrema periferia cittadina, lo hanno
abbandonato dopo che l’amministrazione comunale precedente l’aveva
restrutturato per farne qualcosa di bello ed utile a tutta la città.

La
spiaggia di Ponticello, a nord di Cannitello, si è notevolmente ridotta
portando la battiggia a pochi metri dalle case che 40anni fa furono
costruite abusivamente e poi condonate. Adesso di spiaggia ce n’è
pochissima dunque è stato provato un ripascimento delle spiaggie che è
fallito, ma nessuno controlla…

Cio
che è pubblico non è di nessuno e nessuno se ne cura! Così si conclude
questo articolo sui lavori bloccati senza precisi motivi del
porticciolo turistico di cannitello. Proprio a due passi dal pilone
futuro. Ma voi ci pensate? Un porticciolo che doveva essere finito nel
2006 è ancora in alto mare, un ponte del genere quanto tempo potrebbe
impiegare per essere costruito???

Come
già descritto in altri articoli, anche dentro la città stiamo messi
malissimo. In questo articolo si racconta con precisione come il
quartiere San Cristoforo di Reggio sia in preda, ogni volta che piove
forte, ad allagamenti di acqua e fango che pare siano dovuti alla
scellerata realizzazione di un campo sportivo a monte del quartiere.
Come al solito si realizzano opere le cui conseguenze sulla città e i
suoi abitanti non vengono minimamente considerate.

Di
solito gli “incorci” autostradali sono formati da 4 svincoli, 2 per
ogni senso di marcia, uno per uscire dalla strada principale ed uno per
entrarci. A Reggio, invece, hanno realizzato finalmente la strada che
porta dalla statale 106 di fronte l’aeroporto Tito Minniti. Peccato che
per chi arriva dalla città è impossibile prendere questa nuova arteria
cittadina. Sono stati anche smontati i cartelli che ne indicavano la
presenza perchè, inspiegabilmente, lo svincolo di uscita dalla 106 non
è stato realizzato nella direzione città-aeroporto. Insomma hanno
costruito un incrocio con 3 svincoli invece che con quattro. Dei
geniali visionari futuristi delle opere pubbliche!!!

Lo scorso dicembre, ricorderete tutti, i Tg e i giornali hanno fatto a gara a raccontare i possibili disastri e le quasi certe
distruzioni causate da un possibile straripamento del fiume Tevere a
Roma. Così, mentre l’altro fiume della capitale, l’Aniene, faceva i
suoi bei danni, tutte le attenzioni erano rivolte al grande Tevere che
si è dimostrato molto magnanimo proprio mentre in tutta la costa jonica
reggina il mare e il maltempo distruggevano lungomare, porticcioli,
ferrovie e altre costruzioni umane di cui nessun media nazionale si è
mai interessato. Come sempre d’altronde. A Bova Marina per esempio la
distruzione è stata raccontata esclusivamente via Facebook tramite foto
e video eloquenti e di forte carattere informativo. Ma si può
tranquillamente dire che a livello nazionale, se vengono distrutti
senza clamore mediatico intere fasce costiere, non frega niente a
nessuno. Se a Roma ci si rischia di bagnare i calzini invece…

Che
ve lo dico affare. Lo sappiamo tutti qual è la condizione occupazionale
reggina e calabrese. Molto spesso le istituzioni locali provano a fare
qualcosa tramite concorsi pubblici. Se questi, prima, venivano
monopolizzati dagli amici degli amici, adesso che si prova a farli con
un minimo di regola, vanno in malora e non portano nessun risultato
occupazionale concreto. Cambiando l’ordine dei fattori, purtroppo, le
pance piene rimangono sempre le stesse…

Ci sarebbe molto altro
di cui scrivere e parlare. Nel nostro anno abbondante di vita non ci
siamo mai stancati di criticare, ma anche di proporre e di elogiare
dove fosse possibile, la realtà che caratterizza la nostra città e la
sua gente. Ma innumerevoli sono i disagi, le pecche e le difficoltà di
un territorio ai margini della civiltà italica sebbene ne sia una delle
culle storiche più importanti e longeve.

Prima dello spazio che
ci circonda dovrebbe essere la testa di noi abitanti del luogo ad
essere bonificata e depurata. Ne abbiamo parlato tante volte nelle
nostre pagine. Magari più avanti si potranno raccogliere anche i post
di critica culturale nei confronti dei reggini (e limitrofi) anche se
questo non ha un apparente ed evidente legame con la questione del
Ponte sullo Stretto ritengo che la mentalità della gente del posto sia
il terreno fertile su cui si possono coltivare ed erigere furti e
truffe come quella del Ponte!

 

 

Per maggiori informazioni consultate il sito/blog della Rete NoPonte

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