le BUFALE prosperano…


Girando per la rete l’informazione si trova, certo va letta attentamente, raffrontata e in caso confutata, non è il caso di questa notizia lanciata in rete da una giornalista free lands Emilia Urso Arfuso ,che ripropone alcune notizie che in un periodo di crisi come questo fanno, o meglio dovrebbero far riflettere su cosa fanno i nostri governanti.

L’informazione non è un pasto veloce, ne può essere indotta in infusione rapida, l’informazione ha i suoi tempi di assimilazione, è figlia di una ricerca continua di fonti attendibili, appiattirsi al precotto televisivo, dovrebbe essere considerato un insulto all’intelligenza…

Collettivo UniR.

Alcuni – pochi – ricorderanno la scandalosa vicenda del portale “italia.it”
che doveva portare nel mondo il turismo italiano con una serie di
contenuti e servizi che, a detta dalle poche campagne promozionali,
doveva stupire il settore turistico ad ogni latitudine.

 
Questo progetto, costò la considerevole cifra di 45 Mln di euro –
presi direttamente dalle tasche degli Italiani – e vide luce per il
brevissimo tempo di una campagna di immagine del Governo Italiano, per
cadere poi nell’oscurità totale: italia.it pochi lo hanno visto. E
nessuno può vederlo oggi perché gettato in un cantuccio ed oscurato
prima ancora di poterne comprendere le peculiarità.
 
Staff di informatici, agenzie di grafica (per il solo logotipo,
vennero pagati 100.000 euro), Comuni italiani coinvolti (anche per
finanziamenti concessi per la gestione a livello locale del portale) 16
milioni di brochurés di presentazione inviate agli italiani e poi…un
bel niente. Nulla di fatto. Soldi cacciati per giocare un po’ col Web,
che fa gola sempre più e fa girare un bel po’ di idee a chi ha capito
che è un canale da sfruttare a tutto tondo.
 
Alla luce di un flop così caro economicamente, lo spauracchio che
lo scandalo possa essere bissato esiste. Forti probabilmente del fatto
che lo scandaloso portale fantasma Italia.it sia sconosciuto alla
maggioranza dei cittadini italiani, spunta dal forziere delle idee da
cui trarre un bel po’ di denaro un nuovo progetto, che di nuovo in
realtà ha una sola cosa: il nome.
 
In odore di internazionalizzazione, si rispolverano metodiche e
strategie di Comunicazione da globalizzazione. Si tralasciano nomi
patriottici e si inventano slogan che dovrebbero essere d’impatto per
il mercato internazionale. Ecco quindi, apparire durante una diretta
notturna sul TG4 in piena tornata elettorale, il Ministro per il
Turismo Michela Vittoria Brambilla che presenta il “nuovo” portale
italiano per il turismo, che di nuovo appunto ha il nome “Magic Italy”
e di vecchio qualcosa che ha a che fare con i soldi dei contribuenti:
altri 10 Mln di euro da impiegare per lo sviluppo del portale in
questione.
 
Intanto, meritevole di nota il fatto che, si sia scelta la fascia
notturna per presentare il progetto: palesa la volontà che pochi
telespettatori venissero messi a parte del progetto Web. Non si
comprende infatti la motivazione per cui, un progetto che – da quanto
riportato dal Ministro Brambilla – “vede il Premier Berlusconi
coinvolto in prima persona nello sviluppo dello stesso, a partire dalla
scelta del nome” non venga presentato ai contribuenti – sostenitori
economici inconsapevoli dello stesso progetto – in maniera chiara ed
efficace, con informazioni che non debbano essere relegate alle fasce
notturne e con una mancanza totale nelle pagine delle maggiori testate
nazionali.
 
Ed è necessario scartabellare fra documenti e note per scoprire
che, già a Gennaio del 2009, il Ministro Brunetta aveva siglato un
protocollo di intesa con il Ministro Brambilla per lo sviluppo del
progetto Web ed il conseguente finanziamento di 10 Mln di euro.
 
Dalle dichiarazioni televisive notturne del Ministro Brambilla,
sembra che il progetto verrà presentato durante una conferenza stampa a
fine Giugno, e che la “previsione” legata a questa idea sarà un aumento
del PIL legato al canale del turismo dal 10% al 20%. Una previsione
davvero stuzzicante, considerando il perdurare della crisi economica
nazionale e la discesa delle quotazioni turistiche che ci vedono
protagonisti di un calo storico nell’accoglienza di turisti stranieri
sul nostro territorio.
 
Ma non è questo il punto. Il Ministro Brambilla ha comunicato che
il progetto verrà presentato a fine Giugno. Ben venga, a patto che
stavolta non si resti nel limbo dell’incertezza e della non messa in
atto di un percorso che all’atto pratico potrebbe seriamente
contribuire al rifiorire dell’economia nazionale legata al turismo.
 
Certo, in molti avrebbero preferito venire a conoscenza del fatto
che 10 Mln di euro di denaro pubblico fossero impiegati semmai per
sollecitare comparti che stanno risentendo di tagli su tagli, come
l’istruzione pubblica, le pensioni, la sanità, la sicurezza.
 
Ma ponendo il caso che questa volta non si bissi lo scandalo di
Italia.it potremo – almeno stavolta – sperare che attraverso i nuovi
canali del web sempre più presi in considerazione dalle Istituzioni, si
possa svelare la rinascita economica del nostro Paese.
 

Emilia Urso Anfuso

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