Fuori gli studenti, dentro la celere


Il Collettivo Unirc esprime piena solidarietà alle compagne e ai compagni del Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli per gli sgomberi e le violenze perpetrate da chi non ha interesse alla formazione e crescita di coscienze critiche e al recupero sociale del territorio.

Il gravissimo gesto, a partire dallo sgombero, ad arrivare alla militarizzazione degli spazi universitari, dimostra ancora una volta come le dirigenze dell’Università Pubblica italiana e lo Stato intendono il rapporto con gli studenti, i giovani e i cittadini.

Abbiamo ancora troppo vive e presenti le immagini dei celerini schierati di fronte all’Aula Magna dell’ateneo cosentino giusto poche settimane fa, a dimostrazione che quanto accaduto a Napoli fa parte di una strategia, tornata in voga, messa in atto dalle baronie universitarie per preservare il loro status di potere all’interno degli atenei.

Ogni qualvolta ci si riappropria di spazi lasciati all’abbandono, per sistemarli e metterli a disposizione della società, scattano le azioni repressive, come se le urgenze del nostro paese e delle nostre città fossero quegli spazi liberati ove si rafforza il dissenso, attraverso azioni volte all’aggregazione sociale. Cosa dunque lo Stato ritiene più urgente? Impedire a dei “pericolosi” studenti di organizzare iniziative culturali, di confronto e aperte a tutti, cittadinanza e mondo universitario? Oppure precludere la riappropriazione e la rivitalizzazione di tali spazi preferendo riconsegnarli al degrado dal quale sono stati sottratti?

Riteniamo fondamentale allontanare immediatamente la polizia e i carabinieri dall’Università, luogo che non può e non deve essere militarizzato. Ci sentiamo vicini alle compagne e ai compagni nel loro percorso di riacquisizione dei locali a loro violentemente sottratti: RIPRENDIAMOCI I NOSTRI SPAZI, LA REPRESSIONE NON FERMERÀ LE LOTTE!

Collettivo degli Universitari di Reggio Calabria

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